Il popolo del riverbero

Il libro
La foresta che riflette se stessi, corazze rese tenaci dalle lacrime, l’uomo dai due nomi, un castello che sostiene una montagna, l’identità come potere, la bimba e il cieco… nel contesto dell’acerrima guerra fra i regni di un territorio sconosciuto, s’intrecciano luoghi animati, misteriosi personaggi e molteplici colpi di scena capaci di proiettare all’interno di un racconto dai risvolti talmente imprevedibili che ogni lettore smarrirà, capitolo dopo capitolo, originarie e rinnovate previsioni, per poi magari, inaspettatamente, ritrovarle altrove, nella saggezza perduta dei nostri antenati.
Capitolo1. I due regni
Con i sotterfugi, con l’inganno, con la violenza in pochi anni sottrasse un terzo del territorio al suo acerrimo nemico. Regno, quello Sorlug, poggiato su un immenso esercito. Moltitudine di guerrieri terrifici; arcieri e fanti, cavalieri e martellatori, tutti dotati di una strana armatura. Non di roccia o metallo era forgiata, ma di uno sconosciuto tessuto, rigido o deformabile come necessità richiedeva. Di un grigio inquieto, bianco diventava da lontano, ancor più buio della notte da vicino, quando la battaglia chiamava ad incrociare spade e destini. Nelle foreste prima di un agguato, nei dirupi durante una fuga, in ogni landa assumeva colori e disegni atti a celare, se necessario, il guerriero che l’indossava, ma il guerriero temeva la propria armatura quasi come le frecce okaie, talvolta loro alleata per sottrargli la vita…segue…
Capitolo 2. La bambina
Latrati di cani, cavalli al galoppo, grida ovunque. Ancora una volta era fuggita alle attenzioni dei precettori reali, ancora una volta migliaia di occhi scrutavano tra foreste e casolari senza scorgere il visino nascosto e divertito di Festali, la figlia di tre anni del Re Okaie. Pareva che chi mostrasse meno zelo del vicino nel cercare la bimba temesse un accusa di tradimento, che pensare allora di chi, in tal grave situazione, osasse continuare le proprie faccende quotidiane? Armenti lasciati incustoditi a far festa – sacchi di castagne abbandonati per l’opportunismo degli animali selvatici – panni proprio ora puliti rotolanti sui brevi pendii dei villaggi – avventori d’osterie decisi a lasciare il loro rifugio ma non la bottiglia, per correre chissà dove, due passi e un sorso, due sorsi e un passo….segue…
Capitolo 7. La Foresta del Riverbero
….Erano esattamente le dodici quando Mistil s’adagiò lungo le rive del lago, ed erano le dodici quando Re Sitrel respinse le obiezioni del suo generale, e proprio a quell’ora, come tutti i giorni alle dodici, le due custodi stavano fissando con perfetta sincronia un punto nel cielo che solo loro conoscevano. Una nella parte nord della foresta, l’altra nella zona ovest, i due occhi d’ognuna si fondevano in uno che non smetteva di gonfiarsi, sino a superare l’altezza del naso, intanto improvvisamente sparito per lasciare spazio al nuovo inquilino, ormai diventato una voluminosa sfera, nerissima e brillante. Pochi secondi dopo, nello spazio di un solo attimo, le fate distoglievano lo sguardo dalla volta celeste e lo gettavano tutt’intorno, mentre il gigantesco occhio diventava sempre più minuto e si divideva in due, liberando un intenso lampo di luce che abbracciava coleotteri e mirtilli, cervi e resina, gocce di rugiada e gocce precipiti nel grembo delle cascate….segue
Del medesimo autore, l’inedita opera fantasy “Sara” è stata segnalata dalla giuria del Concorso Nazionale DIVOC (2022), presieduta dal grecista di fama internazionale Angelo Tonelli
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Dettagli
Editore: | Anno edizione: | Pagine: | EAN: |
ArgentoVivo | 2021 | 240 p., Brossura | 9788832106886 |
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